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Un piccolo passo
per l’uomo…
Mercoledì 17
Luglio 2019
FAST ANIMALS
AND SLOW KIDS
RANCORE
GIORGIO CANALI
+
Altri ospiti
TBA
GOA-BOA
FESTIVAL
GENOVA
PORTO ANTICO
ARENA DEL MARE
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ore 18.30
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Già anima e chitarra disturbata dei CSI, CCCP, PGR, Giorgio Canali è uno degli ultimi romantici maledetti della scena musicale italiana: solca implacabilmente il mare magnum del nostro tempo, con un misto di timidezza, arroganza e dolcezza che è solo suo. Il suo ultimo disco è probabilmente il migliore che abbia mai prodotto.
“Undici canzoni di merda con la pioggia dentro” è il nuovo album di inediti di Giorgio Canali & Rossofuoco, uscito il 5 ottobre 2018 per La Tempesta e anticipato dall’uscita del brano “Fuochi supplementari”.
Ottavo album della discografia ufficiale di Giorgio Canali e settimo con Rossofuoco, la band di cui è voce e chitarra, “Undici canzoni di merda con la pioggia dentro” arriva sette anni dopo l’uscita di “Rojo” e due anni dopo “Perle per porci”, un album atipico composto di cover.
In questo nuovo lavoro l’artista pubblica undici brani inediti, suscitati dall’atmosfera pesante della bassa padana e dalle finte arie di cambiamento di un mondo in perenne evoluzione ma costantemente regolato e governato dagli stessi principi e dalle stesse caste di sempre.
Già anima e chitarra disturbata dei CSI, CCCP, PRG, Giorgio Canali è uno degli ultimi romantici maledetti della scena musicale italiana: solca implacabilmente il mare magnum del nostro tempo, con un misto di timidezza, arroganza e dolcezza che è solo suo. “Undici canzoni di merda con la pioggia dentro” è un album in equilibrio perfetto tra temi personali e intimi, critica sociale e visione, attraversato da immagini fulminanti. È un disco che non assomiglia a nessuno dei precedenti, pur risultando immediatamente riconoscibile anche a un ascoltatore poco attento.
Il titolo del nuovo disco è un’autocitazione: in “Orfani dei cieli“, traccia che concludeva l’album Rojo, un verso amaro e autoironico recitava “come se avessimo bisogno di un’altra canzone di merda con la pioggia dentro“. Eccone dunque undici, una dopo l’altra.