05.07.23 BRUCHERÓ NEI PASCOLI
a Goa-Boa!

Brucherò nei pascoli a Goa-Boa 2023

«L’obiettivo è quello di portare sul palco uno show vivo, duro, etilico. È un live condiviso, la risposta alla musica di plastica che ci fa tanto schifo con un sound cazzuto e viscerale, che trova la sua vera natura nella musica dal vivo. Provocatorio e sboccato. Crudo, come ogni parto che si rispetti». BRUCHERÓ NEI PASCOLI escono con l’EP Ghicci Ghicci e si preparano a PUNK IS DAD il tour estivo che li attende!






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GENOVA
Mercoledì 5
Luglio 2023

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Sigaretta in una mano e whisky nell’altra, con lo spirito caustico e popolare che li contraddistingue, i Brucherò nei pascoli scrivono i loro pezzi lontani da ogni cliché e si battono in modo animalesco e senza filtri per la ricerca di una libertà utopica fatta di legami umani e condivisione. Hanno un’anima “rossa” e contadina, sono immediati, veri e grezzi, se ne fregano di mostrare la loro parte migliore o di stare in una comfort-zone fasulla con i loro testi e la loro musica. Vogliono destabilizzare, vogliono dichiaratamente essere scomodi e indisponenti, raccontando spesso storie di personaggi sconfitti ma forsennatamente attaccati alla vita (padri di famiglia alcolizzati, donne sole, lavoratori precari, esseri umani insomma…) e rendendo manifeste le contraddizioni e quello che non funziona nella nostra società.


Brucherò nei pascoli
sono Davide (Perego) e Stefano (Rettura), di Milano e vivono in Via Padova, zona a cui sono molto legati e che ritorna spesso nell’immaginario delle canzoni (“Bar Adriana”, il nome del primo EP, è un bar della zona). Dopo svariati dischi solisti autoprodotti, si ritrovano nel 2017 a incidere “Pinerolese“, il primo mixtape firmato Brucherò nei pascoli, scritto e registrato in tre giorni nella casa in campagna di Davide nella zona del pinerolese. Segue due anni dopo “Salsa e Meringhe“, un disco autoprodotto che è quasi un pastiche dei diversi fenomeni musicali che caratterizzano la scena rap del momento (la trap, il neomelodico napoletano, il conscious, l”indie..).


Nel 2021 incontrano Niccolò (Polimeno) nel suo studio (Nolo Recording Studio) e incidono il pezzo “Bar Adriana”. Per la prima volta la produzione musicale è lasciata in mano a dei musicisti e da lì inizia una fitta collaborazione che vedrà l’ingresso di Nic in veste di produttore.

Su tutte le piattaforme digitali è appena uscito Ghicci ghicci, il nuovo EP dei BRUCHERÒ NEI PASCOLI (Woodworm/Universal), la band dall’attitudine punk e corrosiva, che ha fatto del crossover musicale, della provocazione e della scrittura dai nervi scoperti la sua cifra stilistica.

Ghicci ghicci, anticipato dal singolo Palle piene, contiene 4 inediti (fra cui una versione acustica che suona come una bonus track) che ribadiscono la scelta della band di un sound duro, dalla forte matrice punk ma arricchita da divagazioni verso la canzone italiana cantautorale, l’influenza del rock anni ‘70 e la scrittura rap.
Un disco che, sotto la tipica aria scanzonata del gruppo, nasconde temi forti come la coscienza di classe e sposa la battaglia in difesa delle cause perse. La cover dell’EP, realizzata dall’artista grafica Tuttotonno, evoca proprio questo: rappresentato in maniera astratta, un sasso trafitto dai chiodi si staglia su un fondo rosa, a dimostrazione dell’anima ambivalente e dal giocare spesso con i contrasti tipico dei Brucherò, tosti ma con la mano tesa, il pugno schiuso.

 

Ghicci Ghicci - Brucherò nei pascoli
Ghicci Ghicci – Il nuovo EP di Brucherò nei pascoli

 

Ghicci ghicci è la storpiatura di I’m gonna get ya dei Blondie, in un inglese maccheronico. Da una parte sta per Cazzo sì! Facciamolo, dall’altra rappresenta in maniera goffa e autoironica, un modo di essere originali in mezzo a tante cose tutte uguali, restando sempre veri e autentici.

«È il nostro motto, il nostro “Fattore X”raccontano i Brucherò. Quel qualcosa che o ce l’hai o non ce l’hai… è la spinta che ti dà la forza per andare avanti e farti sentire unico, che ti fa prendere coscienza di quanto sei inimitabile così come sei».

I Brucherò nei pascoli suoneranno al MiAmi al Goa-Boa e poi in lungo e largo per la penisola inaugurando il tour “PUNK IS DAD”, gioco di parole che si riferisce al fatto che il punk è tutt’altro che morto, anzi, inizia proprio su quel palco i 9 mesi di gravidanza. Il tour e lo spirito con cui la band girerà l’Italia rappresenta una rinascita del punk gridato da chi le cose le vive e non prova a imitarle.

«L’obiettivo è quello di portare sul palco uno show vivo, duro, etilico. È un live condiviso, la risposta alla musica di plastica che ci fa tanto schifo con un sound cazzuto e viscerale, che trova la sua vera natura nella musica dal vivo. Provocatorio e sboccato. Crudo, come ogni parto che si rispetti».

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