08.12.23 ANDREA POGGIO + LOWTOPIC a la Claque!

Andrea Poggio - 8 Dicembre_Genova_La Claque

Suadente e sobriamente fascinosa, la scrittura di ANDREA POGGIO dà l’idea di essere stata cesellata a lungo e finisce per creare qualcosa di peculiare ed insolito. “Il Futuro” è il nuovo disco che presenterà live a La Claque. Dopo di lui con immutato tasso emotivo il dj set di LOWTOPIC, il nuovo progetto di Francesco Bacci (Ex-Otago, 1000 Degrees)!




Venerdì 8 Dicembre
La Claque Genova
ANDREA POGGIO
LOWTOPIC dj set
+ special guest tba

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Ascoltando “Il futuro” si ha l’impressione di essere di fronte ad un disco allo stesso tempo classico e moderno, in cui l’autore si diverte, quasi si compiace, a giocare coi generi e a mescolarli, come a creare un insolito ponte tra Paolo Conte e i Dirty Projectors, tra Franco Battiato e Chassol.

Il vecchio e il nuovo, il classico e il moderno, il passato e il futuro.

Ed è proprio su questi binari si muove un disco al cui titolo sembra mancare un punto interrogativo finale.

Il futuro che Poggio, vede “dalla finestra di un albergo” o “da un treno s’un binario morto” è un futuro terribile e in realtà postmoderno, che sembra venire direttamente dalle pagine più stranianti di un romanzo di Don Delillo, fatto di “quartieri popolari all’infinito”, di “piogge artificiali” e di “fiumi grigio iridescente”.



È un futuro, come causticamente e sarcasticamente tratteggiato in “Chilometri d’asfalto” e “Il nuovo mondo”, in cui il narratore pare smarrito e frastornato di fronte all’incedere trionfale di un neoliberismo che non lascia spazio per indugi o tentennamenti.

È un futuro nei confronti del quale la sola soluzione sembra essere guardare all’indietro, rifugiarsi nel ricordo e richiamare il passato nel presente. Ed è così che l’unica tregua, l’unico conforto viene dall’evocare le “estati perdute nel tempo” fatte di “corse nei campi” e di “sguardi col nodo alla gola” (“Amori perduti”), dal rivivere i momenti trascorsi “ai margini del mondo”, “sotto a un cielo sfolgorante”, “tra le braccia di una ragazza di città” (“Argentina”), dal ripensare a quei “lunghi arrivederci nei parcheggi degli hotel” e a quelle “notti al paralume” che appartengono ad una vita passata e abbandonata per sempre (“Autunni intermittenti”).

Il passato e il futuro, il vecchio e il nuovo, il classico e il moderno.

A livello musicale Andrea Poggio riesce in un’impresa non facile, coniugando con estrema naturalezza la tradizione cantautorale italiana con un approccio decisamente contemporaneo, moderno e – sì! – futuribile all’arrangiamento ad alla produzione.

Registrato tra Milano e Bristol da Federico Altamura, Ivan Rossi ed Ali Chant (quest’ultimo noto per aver prodotto, tra gli altri, Aldous Harding, Perfume Genius e Yard Act), “Il futuro” è un disco all’interno del quale a volte sembra di ritrovare il Paolo Conte di inizio anni Ottanta. Come Paolo Conte si divertiva a contaminare le sue melodie antiche con suoni di Casio e drum machine (si pensi, ad esempio, a “Gli impermeabili”) così Andrea Poggio destruttura i tratti più classici del suo songwriting attraverso arrangiamenti asciutti ed essenziali (“Argentina”), frequenze quasi drum and bass (“Il futuro”) e batterie a metà strada tra il calypso e la trap (“Il nuovo mondo” e “Chilometri d’asfalto”).

Ma le influenze non finiscono qua.

Se “Amori perduti” sembra il Leonard Cohen di fine anni Ottanta, “Ombre e luci” mescola Franco Battiato con un sassofono che sembra uscito da un disco di Tyler, The Creator. Se l’irresistibile “Parole a mezz’aria” affonda le radici negli XTC, in “Fuori città” ritroviamo Modugno (!). Se “Autunni intermittenti” strizza l’occhio a St Vincent, in “Frasi a metà” sembra di ascoltare gli Air che rifanno “Max” di Paolo Conte.

Ancora Conte.

E forse non è un caso che Andrea Poggio, come Paolo Conte, sia nato e cresciuto in quel Piemonte meridionale e di confine “che sta in fondo alla campagna”, stretto tra la pianura e il mare, inghiottito dalla nebbia e dalla collina. Quel Piemonte (per citare Umberto Eco, che con Andrea Poggio condivide la città natale, Alessandria) “senza retorica e senza miti”, indifferente ai valori astratti, disinteressato alla amplificazione retorica e quindi anche scettico nei confronti di una visione del futuro fidente e trionfalista.




ANDREA POGGIO – IL FUTURO
I CREDITS DEL DISCO

Autore: Andrea Poggio
Compositore: Andrea Poggio
Arrangiatore: Andrea Poggio
Producer: Federico Altamura e Andrea Poggio
(ad eccezione di “Argentina” e “Autunni intermittenti” – producer: Federico Altamura, Ali Chant e Andrea Poggio)

Testi e musiche di Andrea Poggio
(ad eccezione di “Fuori città” – testo Andrea Poggio e musica Enrico Gabrielli e Andrea Poggio)
Damiano Afrifa – piano elettrico, sintetizzatori
Federico Altamura – sintetizzatori
Adele Altro – voce
Peppe Burrafato – batteria
Ali Chantchitarra elettrica, sintetizzatori
Sebastiano De Gennaro – percussioni, batteria
Angelo Di Mino – violoncello
Enrico Gabrielli – piano elettrico, sintetizzatori, saxofono
Luca Galizia / Generic Animal – chitarra elettrica
Claudia Guaglione / Galea – voce
Francesco Fugazza – chitarra elettrica, sintetizzatori
Yoko Morimyo – violino, viola
Lorenzo Pisoni – basso
Andrea Poggio – voce e sintetizzatori
Gak Sato – sintetizzatori
Caterina Sforza voce
Angelo Trabace – piano elettrico, sintetizzatori


ANDREA POGGIO – BIOGRAFIA

Il percorso musicale di Andrea Poggio ha inizio con i Green Like July, gruppo con cui incide tre dischi, due dei quali – “Four-legged fortune” (Ghost Records, 2011) e “Build a fire” (La Tempesta, 2013) – vengono registrati da AJ Mogis nei prestigiosi ARC Studios di Omaha, Nebraska (studi in cui hanno registrato artisti come Bright Eyes, Julian Casablancas e Dev Hynes).

Nel 2017 esce per La Tempesta “Controluce”, il suo primo album solista.

Controluce” viene registrato tra Milano e New York da Eli Crews, produttore statunitense che – oltre ad aver lavorato con Yoko Ono, Why? e Deerhoof – è il principale artefice del suono di “Whokill” e “Nikki Nack” di tUnE-yArDs. Il disco vede la partecipazione di Enrico Gabrielli e Adele Altro (Any Other) ed è nella cinquina del Premio Tenco – Opera Prima.

Il tour di supporto a “Controluce è un tour di più di quaranta date che porta Andrea Poggio ad aprire concerti di noti artisti italiani (Colapesce, Baustelle e Brunori Sas) ed internazionali (Erlend Oye e Jonathan Wilson). Nel settembre del 2019, ha luogo un tour di dieci date in Germania, tour che porterà Andrea Poggio a calcare palchi prestigiosi quali il palco del Maifeld Derby e del Reeperbahn Festival.

Nell’autunno del 2019, Andrea Poggio inizia a lavorare alla colonna sonora del film Onodadel regista francese Arthur Harari. La colonna sonora verrà composta assieme ad Enrico Gabrielli e Sebastiano De Gennaro, oltre che al sound artist giapponese Gak Sato ed al musicista francese Olivier Marguerit. Il film viene presentato al Festival di Cannes nel luglio del 2021 in apertura della prestigiosa sezione Un Certain Regard.

Nell’ottobre del 2021 iniziano le registrazioni del disco nuovo intitolato “Il futuro, uscito il 5 maggio 2023 per La Tempesta. L’album è stato registrato tra Milano e Bristol da Ali Chant (PJ Harvey, Perfume Genius e Yard Act) e Federico Altamura, prodotto da Federico Altamura e Andrea Poggio e mixato da Ivan Antonio Rossi (Baustelle, Dente e Dimartino).
Alle registrazioni, tra gli altri, hanno partecipato Adele Altro (Any Other), Luca Galizia (Generic Animal), Galea, Angelo Trabace, Francesco Fugazza, Caterina Sforza (Nicaragua), Lorenzo Pisoni (Tropea, Marco Castello), oltre a membri di Esecutori di Metallo su Carta (Enrico Gabrielli, Sebastiano De Gennaro e Damiano Afrifa).


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